Le Ceneri Di Alessandria by Steve Berry

Le Ceneri Di Alessandria by Steve Berry

autore:Steve Berry [Berry, Steve]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Giallo
editore: Lupetto Ltd


44

* * *

Vienna,

ore 13.00

Thorvaldsen uscì dal bagno, mentre Gary disfaceva i bagagli. A parte ciò che indossava qualche giorno prima, quando l'avevano rapito, il ragazzo non aveva con sé altri vestiti, perciò Jesper aveva fatto un salto a Copenhagen per comprargli qualcosa.

«È molto antica questa casa, vero?» domandò Gary.

«È stata costruita parecchie generazioni addietro, come Christiangade.»

«C'è un mucchio di roba antica in Europa. Non come a casa.»

L'uomo sorrise. «Noi europei siamo in circolazione da un po' più di tempo.»

«Questa stanza è fantastica!»

Anche lui la riteneva una sistemazione interessante. Al primo piano, vicino a quella dello stesso Hermann... Era la prima volta. Una camera deliziosa, dall'arredo femminile, certamente appartenuta a una donna di gusto.

«Ti piace la storia?» domandò al ragazzo.

Gary si strinse nelle spalle. «Sino a due estati fa non mi piaceva. È molto più interessante qui, quando la vedi.»

Decise che era il momento di spiegare la situazione al ragazzo. «Come ti sono sembrati il nostro ospite e sua figlia?»

«Non troppo cordiali, ma sembra che tu piaccia a entrambi.»

«Conosco Alfred da tanto tempo, ma temo stia tramando qualcosa.»

Gary sedette sul letto.

«Penso possa esserci lui dietro il tuo rapimento.»

Guardò il ragazzo, che cominciava a rendersi conto della situazione. «Ne sei sicuro?»

L'altro scosse la testa. «È per questo che siamo qui. Per scoprirlo.»

«Voglio saperlo anch'io. Quegli uomini hanno spaventato mia madre e la cosa non mi piace.»

«Hai paura?»

«Non mi avresti portato qui, se fosse un posto pericoloso.»

Quella risposta gli piacque. Il ragazzo era in gamba. «Hai visto morire due uomini. Pochi quindicenni possono dire la stessa cosa. Stai bene?»

«Quello ucciso da papà se l'è meritato. Ha cercato di portarmi via e papà ha fatto ciò che doveva. Cosa intendi fare?»

«Non ne sono sicuro. Nei prossimi giorni verrà qui molta gente... Gente potente. Da loro dovrei poter apprendere quello che ci occorre sapere.»

«È come una specie di club?»

«Più o meno, sì. Gente con interessi simili, che si riunisce per discuterne.»

Il suo cellulare trillò sul comodino. Si avvicinò e sbirciò il numero: Jesper. Premette RISPONDI.

«È arrivata una chiamata da Tel Aviv.»

«Sentiamola subito, allora!»

Dopo qualche istante, stabilita la connessione, udì una profonda voce baritonale: «Henrik! Cos'hai messo in moto?»

«Che diamine vuoi dire?»

«Non fare lo gnorri. Quando hai chiamato ieri ero sospettoso, ma ora sono decisamente paranoico.»

Il giorno prima aveva chiamato l'ufficio del primo ministro israeliano. Avendo donato milioni alla causa ebraica e finanziato un gran numero di politici israeliani, compreso l'attuale primo ministro, la sua telefonata non era stata ignorata. Aveva posto una sola, semplice domanda: che interesse ha Israele nei confronti di George Haddad? Non aveva parlato direttamente col primo ministro: aveva indagato di proposito attraverso il capo di gabinetto, che gli pareva assai a disagio. «Ha trovato risposta alla mia domanda?»

«Il Mossad ci ha detto di farci gli affaracci nostri.»

«Si permettono di rivolgersi così alle alte cariche?»

«Sì, quando vogliono che ci facciamo gli affaracci nostri.»

«Così non hai nessuna risposta da darmi?»

«Non ho detto questo. Vogliono George Haddad morto e vogliono che Cotton Malone sia fermato. Pare che al momento Malone e la sua ex



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